Salerno
Seconda città campana per popolazione, le origini sono misteriose, ma si sa che i greci vi portarono le colture del lino, del frumento, dell'ulivo e dei
frutteti, gli Etruschi, le industrie tessili, della ceramica e del bronzo.
Poi fu colonia romana ed ebbe il nome di Salernum. Ma è solo con i Longobardi che divenne il centro più fiorente del Mezzogiorno: nel 786, il principe Arechi II, vi
trasferì la sede del ducato di Benevento e fece fortificare la città, con mura e torri. Salerno fu così sede di un principato, potente centro politico e centro
di studi con la celebre Scuola Medica, la più antica istituzione medica dell'occidente europeo. Tra il X e il XII secolo la città visse il periodo più florido
della sua storia: Opulenta Salernum fu la dizione coniata sulle monete per testimoniarne lo splendore.
Dal XIV secolo in poi, gran parte della provincia di Salerno diventò territorio dei Principi di Sanseverino, nel XVII secolo la città fu teatro di peste e terremoti.
Nel 1799 aderì alla Repubblica Partenopea. Nel settembre del 1943 fu teatro dello sbarco degli alleati e ospitò il Governo Badoglio, divenendo capitale d’Italia
fino alla liberazione di Roma (agosto 1944).
Da non perdere: il Castello Arechi, il Giardino della Minerva, il Forte La Carnale, il Duomo, il Museo dell Scuola Medica Salernitana, la festa di San Matteo
Apostolo, patrono della città, il 21 settembre…
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Cava dei Tirreni
Oggi borgo circondato da venti villaggi, i primi abitanti delle terre de la cava furono i Tirreni, tribù nomade Etrusca, poi in epoca
romana fu rinomato luogo di villeggiatura prescelto dalla nobiltà di Roma: i resti delle ville lo testimoniano.
Fu poi abitata dai Longobardi, la cui civiltà è custodita nelle antiche Torri. Nel 1011 ebbe l'Abbazia Benedettina della SS. Trinità.
Nel 1394, una bolla di Papa Bonifacio IX, la elevò alla dignità di città: nacque allora il toponimo la Cava. Dal 1700 fu rinomata meta
di turisti e viaggiatori: i pittori napoletani dell'ottocento la preferirono per le amene vedute, per i panorami ricchi di verde e di
sfondi marini Poi col Grand Tour Goethe, Hackert, Bourgeois, Walter Scott, John Ruskin e tanti altri ne rimasero estasiati.
Da non perdere: il centro storico, il duomo, la Badia della Santissima Trinità, la chiesa di S.Giacomo, la chiesa e il convento di
San Francesco, il castello di San Adiutore e ai primi di luglio la storica disfida dei trombonieri.
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Vietri sul Mare
Sparsa tra i monti e il mare, ambita da pirati e conquistatori, Vietri ha una storia di confine, di sangue, di catene, di popoli e
culture che si scontrano ma che infine suggestivamente convivono sulle facciate delle chiese, nei vicoli, nelle forme e nei colori
delle ceramiche...nelle tradizioni: Vietri è la porta della Costiera Amalfitana, la riassume, la preannuncia..
Fondata dagli Etruschi di Nuceria, fu esclusa dalla Federazione Amalfitana, e accorpata alla Salerno longobarda.
Poi vennero i Normanni, il controllo della Badia di Cava e l’arte della ceramica: nel XVIII secolo la producevano più di 50 fornaci.
Costruita su due livelli, con i borghi adagiati in posizione panoramica, il centro, il cirroppolo è arroccato alla Chiesa Madre, con
vicoli, chiesette e colori che ne disegnano l’anima costiera, e la spiaggia, Marina. Da non perdere: la Chiesa di San Giovanni Battista,
l'Arciconfraternita dell'Annunziata, i borghi di Raito ed Albori, e le ceramiche: riggiole, vasette, e nella bella torre di villa
Guariglia, il Museo della Ceramica Vietrese...
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Cetara
Di origine etrusca, deve il nome ai Cetari, i formidabili cacciatori di tonni. Ultima città della federazione amalfitana, sua porta
d'ingresso e suo bastione, coi Normanni passò all'Abbazia di Cava, sotto il comando del Soprintendente del Mare che attendeva alla
famosa Tonnara, il movimentato mercato di tonni e pesci spada, dove veniva riscosso il diritto di decima sul pescato di tutto il
circondario.
Ignorata dal grande turismo, Cetara resta legata alla tradizione, al popolo dei navigatori-contadini per i quali il tempo e le occupazioni
erano scandite dall’andare lento delle stagioni: limoni nei mesi freddi e procellosi, pesca nella bella stagione.
La storia di Cetara è la storia di tonni ed alici: i filetti, sott'olio o sotto sale, nei vasetti di coccio, conservano l'odore del
suo mare.
Da non perdere: la kermesse cultural-gastronomica A Tutto Tonno, la processione navale di San Pietro Apostolo il 29 Giugno, ed ancora,
nella casbah del borgo cittadino, la Chiesa di San Francesco e quella di San Pietro.
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Maiori
Fondata attorno al VII secolo a.C. dagli Etruschi, in epoca ducale fu sede della Dogana, dell'Ammiragliato, degli Arsenali Maggiori e
del Fondaco del sale. Poi la storia racconta di devastazioni e saccheggi: dai Normanni, ai Pisani, agli Spagnoli. Infine, l’8 settembre
del 1943, la sua spiaggia accolse Avalance, lo sbarco alleato.
Ma Maiori è stata anche Grand Tour, di estasiati viaggiatori che hanno amato immergersi nella sua natura e nell'arte dei Pittori
di Maiori, e nel grande cinema: negli anni '50 Rossellini la scelse per il Neorealismo di Paisa', L'Amore, La Macchina Ammazzacattivi,
Viaggio in Italia…
Paese bizzarro Maiori, moderno nell'aspetto ma antico nell'anima, custode del Castello di San Nicola, dell'Abbazia di Santa Maria dé
Olearia, della Collegiata di Santa Maria a Mare…e di antiche tradizioni: la Sagra delle Melanzane al Cioccolato, la Festa dell'Avvocata,
il Gran Carnevale Maiorese.
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Ravello
Le sue origini romane, risalgono al VI secolo, il commercio la rese ricchissima ed insofferente. Culla dell'opposizione, nel 1096
si schierò con i Normanni, guadagnandosi l'indipendenza da Amalfi, il Vescovado, e l'epiteto Rebello che le rimarrà come nome.
Florida per qualche secolo ancora, sul finire del '600 inizia un abbandono che dura fino alla metà del XIX secolo, quando
con il Grand Tour, il paesaggio incantato e i palazzi senza tempo rapiscono i viaggiatori romantici: Wagner, Reid, i Reali di Svezia,
Gregorovius, Garbo…e un secolo dopo Gore Vidal che nella Rondinaia crea un rifugio dorato per artisti provenienti da tutto il mondo.
Poi l'avventura del Ravello Festival, del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, dei cammei e delle ceramiche artistiche, dei vini DOC.
Da non perdere il Duomo e le meravigliose ville, Rufolo e Cimbrone, con splendidi giardini e terrazze sull’infinito…
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Scala
Scala fu fondata nel IV secolo dai superstiti d'una spedizione consolare, diretta a Costantinopoli ma finita sugli scogli amalfitani.
Fu costruita a immagine di Roma, col Campidoglio e la cinta muraria. Il commercio la fece ricca, 130 chiese e 35.000 abitanti,
ed intraprendente: fonda Amalfi e Ravello, e a Gerusalemme, Frà Gerardo Sasso volle costruire un ospedale di 1000 posti letto, retto
dai futuri Cavalieri di Malta. Fu Vescovado dal 987 al 1818, la sua Grotta delle Apparizioni era luogo di preghiera di Sant'Alfonso Maria
dè Liguori.
Scala è la città più antica della Costiera, le sue pietre traspirano storia e arte da non perdere: la cattedrale di San Lorenzo col
Tesoro Sacro, gli affreschi della cripta della chiesa dell'Annunziata di Minuta, il borgo medievale di Pontone. E i frutti delle sue
montagne, le deliziose castagne celebrate nella succulenta Sagra del mese di ottobre.
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Amalfi
Di origine Romana, tra il X e l'XI secolo fu la prima potenza commerciale e militare del Tirreno Istituì una moneta propria: il tarì;
diede origine al primo Codice di Navigazione internazionale: le Thabulae de Amalphi; diffuse l'uso della bussola e nei territori in
cui venne ad operare creò colonie ed ambasciate: a Bisanzio, Tunisi, Alessandria d'Egitto. A Gerusalemme fondò un grandioso ospedale
retto dai futuri Cavalieri di Malta. Nelle sue cartiere si fabbricava la famosa carta bambagina. Soggiogata dai Normanni e devastata
dai Pisani, verso la metà del XII secolo esce di scena, fino al XIX secolo, al Grand Tour romantico, e poi al turismo più esclusivo…
Da non perdere: il Duomo, i chiostri incantati, la antiche piazze; il suggestivo folklore delle celebrazioni pasquali e natalizie,
la Regata Storica delle Antiche Repubbliche Marinare; infine i prodotti tipici: carta fatta a mano, ceramiche artistiche, limoncello.
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Positano
L'antica Pasitea, di origine greca, fu poi scelta dai patrizi romani che vi edificarono le loro belle ville. Poi venne il commercio:
solidi e veloci i legni, arditi i marinai, all’interno dell’Alleanza Amalfitana fu sede della Scuola Nautica e scalo preferito per
l'Oriente, che ne influenzò i costumi, la lingua, e soprattutto l'architettura.
L’avvento dei Borboni la salva da un triste destino di fame e povertà, ma la vera rinascita avviene nei primi anni del XX secolo.
Pittori, registi, scrittori, ammaliati dalla magica atmosfera, dal paesaggio, dallo stile di vita dei pescatori, ristrutturano casupole,
costruiscono ville, creano rifugi dorati: nasce ed esplode la Moda Positano e arriva il grande turismo, un sogno aperto a tutti.
Da non perdere: Santa Maria Assunta, gli Scogli delle Sirene (Li Galli), la variopinta moda, e i sandali positanesi.
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Sorrento
Fondata dai greci, Sorrento subí la supremazia degli Etruschi e poi dal 420 a.C., l'influsso degli Oschi.
In età romana partecipò all'insurrezione degli Italici (90 a.C.); vi fu quindi uno stanziamento di veterani di Ottaviano.
Fu sede vescovile almeno dal 420, durante la crisi del dominio bizantino in Italia, acquisì autonomia come ducato, prima sotto la
supremazia dei duchi di Napoli, poi con duchi propri, sempre in lotta con Amalfi, Salerno ed i Saraceni.
Combatté i Longobardi di Benevento, e dopo alterne vicende perse definitivamente la propria autonomia nel 1137, quando fu assorbita nel
nuovo regno dei Normanni. Nel 1558 fu presa e saccheggiata dai Turchi; nell'inverno del 1648 la città sostenne valorosamente l'assedio di
Giovanni Grillo, generale del duca di Guisa. Pare che il toponimo Sorrento tragga derivazione dalla denominazione Sirenide, anticamente
data alla zona, luogo di presenza delle Sirene, leggendarie creature che ammaliavano i naviganti con i loro canti facendoli naufragare c
ontro le scogliere.
Da non perdere il Duomo, la Chiesa di San Francesco d'Assisi, con portico arabeggiante ad archi, la cattedrale dei SS Filippo e Giacomo,
il museo Correale di Terranova, la basilica di Sant’Antonino, i resti delle ville romane, il limoncello…
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